
Il rame: l’arma di difesa più versatile
Soprattutto nel biologico l’anticrittogamico per eccellenza è il rame: la soluzione a tutti i mail infernali.
Con il rame si combatte:
- Peronospora.
- Cilindrosporiosi.
- Corineo.
- Monilia.
- Batteriosi.
- Occhio di pavone.
- Ruggine dei cereali.
- Etc. etc..
Come si può notare è un fungicida ad ampio spettro, ma a tutto ciò c’è un però grande quanto un grattacielo!
“Dottò so andat a pombà con il rame!! Ci ho menato 5 kg nella botte!!”
Prima di mettermi le mani nei capelli chiedo sempre:
“Che rame hai messo?”
Spesso la risposta è disarmante:
“Ho messo il rame blu, quello c’ho!” (oppure mi dicono rame rosso o verde)
Lasciando perdere i colori verde rosso e blu, che al massimo ti faranno ricordare la canzone di Irene Grandi, iniziamo ad identificare i diversi tipi di rame:
- Rame ossicloruro.
- Rame idrossido.
- Poltiglia bordolese.
- Solfato di rame puro.
- Rame solfato tribasico.
La differenza tra loro è nella modalità di azione contro i patogeni e la persistenza nel tempo e al dilavamento.
Giusto per intenderci vedi il grafico simbolico con i differenti tipi di rame all’azione.

Facciamo qualche esempio per capirci…
Vigneto
Devi “pompare” un vigneto dopo che ha piovuto e come ben saprai ti serve qualcosa che agisca subito e non nel tempo. Quindi metti un prodotto che ha combinati insieme ossido e idrossido di rame. La bordolese non servirebbe, andrebbe messa prima delle piogge in copertura.
Ciliegio
È inverno e la pianta è spoglia e si effettua un trattamento preventivo contro il corineo e la monilia. In questo caso si può usare una dose alta di poltiglia bordolese o di ossicloruro di rame che agiscono nel lungo periodo, addirittura la bordolese è più persistente nel tempo.
Fatti questi esempi di utilizzo del rame, bisogna specificare che non si tratta (in realtà anche con gli altri prodotti) poco prima o durante la pioggia.
Ecco a voi un esempio di un campione del Caos che riempie il suo marchingegno diabolico durante la pioggia per trattare….

Questa è una cosa idiota da non fare perché qualsiasi tecnico ha la seguente reazione:

Ovviamente l’uso del rame non è così semplice, che riempi la botte e ne metti quanto ne vuoi ogni volta che vuoi!
Nel biologico esiste un limite di 4 kg di rame ad ettaro all’anno (poi di dico come calcolarlo), ma il vero problema è che può essere tossico per le piante ad alte concentrazioni.
Esempio pratico:
Ciliegio
Se metti troppo rame nel periodo di piena vegetazione la pianta perderà le foglie!
Vigneto
Se abbondi e ti viene la felice idea per la paura cieca che hai della peronospora di aumentare le dosi oltre quelle indicate in etichetta (tipo 5 kg di prodotto ad ettaro in etichetta e ti ne usi 7 kg perché così è “più migliore assai l’effetto”) rischi di avere acini di sughero! Vedi la foto di seguito.

Per il calcolo del rame basta leggere in etichetta quanto né è indicato in grammi o percentuale e di effettuare le successive moltiplicazioni e divisioni. Esempio su un prodotto cuprico di nome Cuthiol (riporto questo esempio perché è più complicato il calcolo).

Pertanto, supponendo che abbiamo messo 4,5 litri in un trattamento per ettaro, dobbiamo fare il seguente calcolo per sapere il quantitativo di rame messo:
4,5 litri * 1,540 Kg/lt * 0,203 = 1,40 kg
Questo dato ci consente di sapere che a quel dosaggio così alto di rame possiamo fare massimo 3 trattamenti all’anno.
Come vedi sempre rame è che usi, ma non tutti i prodotti e le dosi sono uguali!
Non sai che rame usare?
Chiama il tuo agromanager e scegliamo insieme durante l’annata agraria cosa utilizzare secondo le tue specifiche esigenze, non esitare a contattarmi!
Giovanna
29 Ottobre 2022 at 9:17Buongiorno, ho una sughera con molte foglie nere e in certi punti anche dei rami, sarà alta 4 metri che prodotto mi consigliate di dare? Grazie