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colture, economia agraria, puglia, gioia del colle, agronomo, nicola giannico

Colture “alternative”

Cosa semini quest’anno?

Il grano!!

Perché??

E qua, nessuno mai mi darà una risposta concreta!!

Te la do io…. almeno ci provo..

Ti spiego il tuo guadagno sul grano: 63, 59 €/ha

Per guadagno intendo quello che fatturi meno le spese sostenute!

Ah, aspetta!

Devi pagare il deposito grano (2 €/q.le) e spero per te non anche l’affitto del terreno!

È chiaro che ci hai rimesso!

Vuoi andare avanti così?

Se si, fermati qua, buona fortuna e tanti auguri!!

Se vuoi una svolta per la tua azienda, hai la fortuna di avermi incontrato e ti spiego il perché!

Ci sono molte colture che servono per scopi industriali, farmaceutici o per cosmesi, o per fare legname di pregio, ma che coltivano in pochi e il mercato ha “fame” di tali prodotti.

Vado al dunque. Le colture proposte sono:

  • pawlonia
  • lavanda
  • melissa
  • elicriso italico

La prima coltura è un albero a rapida crescita, le altre tre sono piante arbustive tipiche della macchia mediterranea. Sono piante semplici e rustiche, pertanto non devi “ucciderti e spezzarti la schiena” per lavorare!!

La domanda che ti, e mi, porrai è:

si ok, hai ragione, ma io sta roba a chi la vendo?

Domanda legittima!

Risposta: ci sono aziende che lavorano tali prodotti, che su contratto commissionano l’azienda agricola a produrre una determinata coltura e si impegnano a pagare a prezzo fissato su contratto al momento della raccolta.

Giusto per spiegarlo terra terra: tu mi pianti le patate e io ti pago 1€ a patata raccolta con una previsione di circa 10 patate di raccolto. Ti fai i tuoi calcoli e se ti conviene coltivi.

Tutto bello e perfetto!!

OK

Adesso, però, lasciamo l’acceleratore e fermiamoci!

La Ferrari è bellissima, velocissima… ma se non la sai guidare è sicuro che alla prima curva ti abbracci al muro e tanti auguri!

Ti piace l’idea di fare queste colture, e fai bene, ma bisogna seguire un iter ben preciso, che il sottoscritto ti obbliga a fare per il bene tuo e dell’azienda.

  1. conoscenza e disponibilità dell’azienda: all’imprenditore piace questa coltura? quanti ettari metterebbe a disposizione?
  2. sopralluogo terreni: è chiaro che se i terreni che metti a disposizione non sono idonei te lo scordi di fare queste colture!
  3. valutazione azienda: devi essere in grado di coltivare e “garantire” un certo raccolto.
  4. contratto: l’azienda firma un contratto di fornitura di prodotto agricolo e si impegna a mettere la coltura dopo aver valutato in modo adeguato l’investimento da fare
  5. realizzazione impianto e pagamento alla raccolta come da contratto.

Dopo questo articolo cosa hai deciso di fare?

Chiamami, sono il tuo agromanager, cosa aspetti a farti aiutare a guadagnare quello che meriti?

 

P.s.: ricorda che nel mercato chi arriva prima guadagna, domani o tra un paio di anni i prezzi potrebbero volgere al ribasso!! Il kiwi insegna molto a tal proposito quando all’inizio gli agricoltori furono diffidenti e persero una buona occasione per far profitto!

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